Prendersi cura del vivente vuol dire farsi carico della sua fragilità, della sua biografia, dei suoi bisogni, delle sue relazioni più care. In questo senso, la medicina palliativa è un’espressione del “prendersi cura”, il simbolo tangibile dello stare accanto a chi soffre, poiché affianca al “curare”, inteso in senso clinico, l’ “avere cura”, che ha a che fare con la dimensione esistenziale degli individui. Nell’ambito delle Cure Palliative, infatti, anche quando non è possibile curare la malattia è però sempre possibile prendersi cura della persona.
Con le parole dell’ideatrice dell’iniziativa, la sociologa Mariella Orsi, membro del Comitato Scientifico di FILE:
Aver cura “del” e “nel” nostro tempo implica necessariamente un cambio di sguardo che restituisca la dignità di soggetto a tutte le componenti in gioco, con cui cooperare in una dimensione dilatata di bene comune, durante l’intero ciclo della vita.
Di qui è nata l’idea del programma di incontri, film e poesia “Prendersi cura: rispetto, relazione, responsabilità”, organizzato da FILE e Fondazione CR Firenze in collaborazione con Fondazione Stensen che ha ospitato i sei appuntamenti presso il suo Auditorium di viale don Minzoni.
Il ciclo di incontri è stato pensato per ricordare la fondatrice di FILE, nonché vicepresidente di Fondazione CR Firenze, Donatella Carmi Bartolozzi, che ha dato vita a FILE proprio ponendo la persona al centro del percorso di cura, sottolineando l’importanza di princìpi quali il rispetto, la relazione e la responsabilità.