L’Hospice, questo sconosciuto

L’Hospice non è il luogo in cui “si va a morire” ma dove si vive la fase finale della propria esistenza con la propria dignità di persona, dove la qualità di vita è posta al centro dell’agire dell’équipe di cura e dove trova accoglienza e supporto anche la famiglia. 


Molte persone sono convinte che l’Hospice sia una via senza ritorno, senza più spazio per nient’altro che la sofferenza. In queste strutture, invece, è possibile ottenere un buon controllo dei sintomi e recuperare un’intimità familiare che consente di vivere il tempo che resta con una buona qualità di vita.

L’Hospice è un luogo di accoglienza e ricovero temporaneo dove la persona malata viene accompagnata nelle ultime fasi della vita con un appropriato sostegno medico, infermieristico, psicologico e sociale, in cui la presenza di familiari è da considerarsi parte integrante del processo di cura. Costituisce una alternativa alla casa quando questa non è, temporaneamente o definitivamente, idonea ad accogliere il malato, permettendo di proseguire le cure in un ambiente protetto, con trattamento assistenziale continuativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Come richiedere l’accesso in Hospice

Il servizio è rivolto a persone affette da diverse patologie, sia oncologiche, che non (cardio-circolatorie, respiratorie, neurologiche, metaboliche), caratterizzate da un’evoluzione progressiva con prognosi infausta e non più rispondenti a trattamenti specifici.

Per accedere al servizio, che è gratuito e continuativo e può accogliere fino a un massimo di 10 ospiti, tutti in stanza singola, è sufficiente rivolgersi al medico di medicina generale, nel caso in cui il paziente provenga dal proprio domicilio, oppure al medico di reparto, nel caso in cui il paziente sia già ricoverato in una struttura ospedaliera, o ancora, in trasferimento dall’unità di Cure Palliative domiciliari.

L’Hospice, infatti, è una struttura complementare ed integrata all’ospedale e al domicilio, e costituisce uno dei nodi della Rete Locale di Cure Palliative.

Le caratteristiche degli Hospice

Gli Hospice rappresentano gli ambienti di accoglienza più adatti quando la persona malata ha bisogno di cure che non possono più essere erogate domiciliarmente, quando l’impegno assistenziale diventa troppo difficile e gravoso per la famiglia, quando la sintomatologia correlata alla malattia si acuisce rendendone difficile la gestione a casa, oppure quando il malato vive solo o in condizioni abitative inadeguate. Sono possibili anche ricoveri temporanei, per il sollievo alle famiglie impegnate nell’assistenza.

Dal punto di vista strutturale ed organizzativo, gli Hospice presentano alcune caratteristiche precise: l’accesso libero per i familiari (le camere sono anche dotate di letti per farli dormire, quando necessario, all’interno della struttura), la possibilità di condividere alcuni spazi, quali ad esempio sale comuni e tisaneria, il calore dell’arredamento, il soddisfacimento di profondi bisogni passivi di relazione sociale, come la possibilità di accogliere il proprio animale di affezione.

In Hospice per sentirsi come a casa

In particolare, nelle stanze degli Hospice si promuove la possibilità di creare un ambiente familiare, si invitano le persone a portare dalle loro case oggetti (quadri, foto, coperte, ecc.) che in qualche maniera permettano di tenere vivi i ricordi, e di nutrire, alleviandola, la nostalgia di trovarsi sradicato dal proprio mondo.

In Hospice il paziente si può sentire a casa, libero di chiedere, pensare, agire, e sicuro di poter contare in modo continuo sul supporto di professionisti (e volontari) capaci e attenti. Allo stesso modo, i parenti ritrovano la familiarità del domicilio, condividono il percorso terapeutico-assistenziale proposto dall’équipe di Cure Palliative e sono messi nelle condizioni di continuare a sentirsi partecipi e attivi nella cura/assistenza del loro congiunto.

L’Hospice è, quindi, un luogo dove le persone ospitate hanno uno spazio personalizzabile, dove i loro oggetti diventano parte dell’arredamento, dove la famiglia può condividere ogni momento della giornata: il pasto, il sonno, le attività terapeutiche, una residenza in cui i pazienti non si sentono isolati dagli altri pazienti, poiché possono vivere momenti d’incontro durante le attività terapeutiche, una struttura protetta in cui la quotidianità è dettata dagli ospiti, in cui gli operatori agiscono partendo dal bisogno del paziente ospitato.

Gli Hospice e la comunità

Gli Hospice sono anche luoghi aperti alla cittadinanza, che può frequentare gli spazi a essa dedicati e partecipare a tutti quei momenti formativi rivolti alla società civile, perché dall’assistenza al malato cresca una cultura attenta ai temi di fine vita, capace di accogliere il concetto di limite terapeutico quale condizione umana e non quale sconfitta scientifica.

La nostra presenza negli Hospice del territorio

FILE è presente con professionisti sanitari qualificati e volontari formati all’interno dei 3 Hospice dell’Azienda USL Toscana Centro: a Firenze nell’Hospice “Convento delle Oblate” (Piazza di Careggi, 1) e nell’Hospice “San Felice a Ema” (Via di San Felice a Ema, 13) e a Prato nell’Hospice “Fiore di Primavera” (via Pistoiese, 613/2), in modo tale da completarne e potenziarne le équipe, garantendo agli ospiti delle strutture ed alle loro famiglie il supporto necessario nei diversi aspetti della malattia.

“L’Hospice non è solo una struttura dove si muore, è un luogo di cura e, soprattutto, una filosofia di cura. Una cura che prevede l’accudimento multidimensionale in un ambiente che già dal punto di vista architettonico, di concepimento degli spazi, tende alla “familiarità”.

Assistenza in
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come attivarla

Si accede al servizio con la richiesta del proprio medico di famiglia, oppure in trasferimento dall'unità di Cure Palliative domiciliari o da un reparto ospedaliero.

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